[...] Il servizio petrino non è così privilegio, ma la risultante dell’amore: servire l’unità (v.11), garantire la missionarietà, dispensare una parola e un pane nutrienti per la comunità. Il tutto in convergente ascolto (v.7a) del carisma profetico e contemplativo di una voce destinata a restare (21,22), quella del discepolo che Gesù amava. La comunità delle origini si rivela plurale, sinodale, inclusiva dei doni particolari che lo Spirito le ha dispensato.