[...] Questa è la differenza cristiana: da un Dio onnidebole, che rovescia la sua onnipotenza, e da un messia servo che si offre, invece di un messia glorioso, nasce per i discepoli una logica paradossale che invita ad amare chi non è amabile, senza ritorno e reciprocità; ad invitare a pranzo chi non può ricambiare; a perdonare chi non chiede perdono; a primeggiare lavando i piedi agli altri; a vivere immemori di sé sino a vedersi servi inutili. [...]