Pace e omosessualità (?!)

di Enrico Napoli. 

Nel messaggio “Beati gli operatori di pace” per la celebrazione del 1° gennaio 2013 della “Giornata Mondiale per la Pace” Benedetto XVI ha ritenuto opportuno ribadire il proprio punto di vista, fortemente critico, nei confronti delle nozze tra persone dello stesso sesso. Non è molto semplice (almeno per me) ricostruire il percorso logico attraverso il quale il Papa giunge a considerare la questione rilevante nell’ambito di una riflessione sulla pace, con un collegamento che certo non è immediatamente evidente e che lo porta a scrivere che il sostegno a principi diversi da quello da lui sostenuto costituisce “un’offesa contro la verità della persona umana, una ferita grave inflitta alla giustizia e alla pace“. Mah, sarà. Certo, rimane invidiabile la convinzione di Benedetto XVI di possedere la “verità della persona umana” …
Ciò che comunque appare più significativa ed apprezzabile è la chiarezza e lucidità con cui Benedetto XVI dichiara che la questione non attiene in alcun modo a verità di fede, ma si pone su un piano “universale”, coinvolgendo il piano giuridico, quello sociale e quello antropologico (in considerazione del riferimento alla “natura umana” fatto dal Papa).
Su questo aspetto del discorso non si può che essere d’accordo con il Papa, con l’ovvia conseguenza che le opinioni da egli espresse sull’argomento, non costituendo in alcun modo, per sua espressa dichiarazione, verità di fede, rimangono personali considerazioni che in nessun modo possono essere considerate il punto di vista DEI cattolici. Anzi, andando ancora oltre, avrei molti dubbi a ritenere possibile che, su questioni decisamente opinabili quali quelle di tipo antropologico e, ancor più, sulle conseguenze sul piano giuridico degli orientamenti antropologici, si possa parlare di un punto di vista cattolico, se non nei termini di liberi e plurali contributi ad un dibattito ampio e multiforme.
Rimanendo poi sul piano delle personali considerazioni, credo sia decisamente più condivisibile quella di chi ritiene che un riconoscimento giuridico (quello sociale è già patrimonio comune di tutte le persone civili e veramente rispettose della complessità ed inafferrabilità della natura umana) alle unioni di persone dello stesso sesso non possa portare alcun nocumento alle analoghe forme di riconoscimento assicurate dalle legislazioni statali alle unioni eterosessuali. Joseph Ratzinger e tutti quelli che, legittimamente, la pensano in altro modo dovrebbero addurre motivazioni ben più solide a sostegno di una tesi (l’esistenza di un danno per i cittadini di un Paese o per l’umanità nel suo complesso derivante dall’eventuale riconoscimento, con tutte le forme giuridiche valide per il matrimonio, delle unioni tra persone dello stesso sesso) che al momento appare assolutamente priva di ragionevoli e “giuste” motivazioni.
Rimane la sofferenza, di cui spero non sia consapevole, che il Papa ha nuovamente inflitto ai cattolici omosessuali che si ostinano a sperare di vedere e sentire una Chiesa più attenta alla loro condizione. Ma questo è un altro tema, e non riguarda solo i cattolici omosessuali …

2 comments on “Pace e omosessualità (?!)

  1. giuseppe castonovo scrive:

    Talvolta ho la sgradevole sensazione che piuttosto che la sintesi del sentire di un “mondo” di credenti in Cristo che va avanti ci si arrocchi in posizioni della tradizione e che fondano il proprio perchè su convinzioni antiche, piuttosto che sulla condivisione e sulla compagnia degli uomini.
    E se si ponesse invece l’accento sulla circostanza che le unioni di persone dello stesso sesso possono creare una più “ordinata vita di relazione” tra persone ?
    Forse il ragionamento sulla “ordinata vita di relazione” avrebbe più possibilità di parlare agli uomini di cui si cerca la compagnia …..fermo restando il precetto di amore nei confronti di tutti gli uomini e la verità di fede che il Dio di Gesù indirizza il suo AMORE su TUTTI gli uomini.

  2. Luigi Minafra scrive:

    Io penso che il vero pericolo per la “persona umana”, per la “giustizia” e per la “pace” sia l’intolleranza espressa e manifestata a vari livelli ed attraverso diverse modalità. Rimaniamo increduli e sgomenti ormai quasi ogni giorno nell’osservare efferatezze che colpiscono ed offendono la dignità e la vita dell’uomo: violenze, sfruttamenti, condanne a morte, massacri di bambini nelle scuole…l’elenco è molto lungo e troppo doloroso…In tema di “pace” è su tutte queste vicende che bisognerebbe sempre di più porre l’attenzione per dire una parola e per cercare di promuovere una mentalità (e quindi un’azione) che favorisca la tolleranza e l’accettazione di un mondo plurale.

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