Edizione Straordinaria

Un contributo sulla pace sotto forma di testo poetico

di Gianni Graffeo

Una testata araba tale “Al già sera” ha dato

al mondo intero una notizia assai inquietante.

Titolo d’apertura, scritto in formato gigante,

È SCOPPIATA LA PACE IN MEDIORIENTE

  sottotitolo

Due popoli vengono alle mani, nude e senz’armi,

per trattar le condizioni della pace.

C’erano già state scaramucce lungo i confini,

taluni inviati hanno riferito di corposi

scontri d’affetto e, fuga di corrispondenti,

presi dal panico, per la follia bonaria degli eventi.

Le ostilità fra i due schieramenti ebbero fine,

allor che le deflagrazioni delle granate, genialmente

a salve caricate e tutte, d’incenso profumate,

hanno colto nel sonno la popolazione, che destata

da cotal fragore, tutta nelle strade s’è riversata.

L’impeto e l’irruenza fra le parti, ex belligeranti,

non ha riscontro nella storia dell’uomo sulla terra.

Intanto dalle navi in rada, bordate poderose,

lanciavano gragnole scoppiettanti, di petali di rose,

che si riversavano sopra gli abitanti.

Quante fibrillazioni e quante forti emozioni,

non hanno risparmiato donne ed anziani.

Da ogni parte giungevano, brandendo a mani strette,

rami d’ulivo e trecce di palmette.

Ognuno che si univa alla fiumana, per l’irruenza

di quel movimento, portava su di se,

i segni benigni di quegli  strani ordigni.

Lacrime, abbracci e tracce di rossetto per i baci,

non hanno risparmiato neanche i bambini, che

con veemenza venivano e affettuosamente sballottati.

Grida si levavano a destra e a manca, urla di

gioia che mai s’erano sentiti.

Per giorni le popolazioni esauste, giacevano per

la stanchezza, nelle campagne, nei prati e nelle ville,

a gruppi di decine a centinaia e a mille.

Ciascuno a narrar la propria impresa, per superare

l’odio e la rabbia, che li han tenuti tanto tempo in gabbia.

Per far valere le ragioni altrui, scoppiavan scariche d’inchini,

schegge di gentilezza, vagavano impazzite, colpendo

soprattutto al cuore quanti eran nel lutto e nel dolore.

Abbracci isolati di cecchini, avevan preso di mira anche i bambini.

Salve di perdono venivano lanciate su tutti e, quanti venivano colpiti,

cadean stramazzati, coi cuori dilaniati dall’amore.

Il panico correva  all’idea che qualcuno venisse risparmiato,

dal tiro incrociato dell’amore. Vittime di questo grande avvenimento,

milioni di pacieri che esultanti avevano formato, montagne

d’armamenti d’ogni sorta per farne alla fine un gran falò.

Alla pace ch’era appena scoppiata e all’euforia, facevan da cornice,

file di corrispondenti, che non avendo più cosa narrare, perché

la guerra era andata a male, s’erano uniti agli altri a festeggiare.

A decine i vivai devastati dai partecipanti, per accaparrarsi ognuno

un fiore, da deporre sulla tomba dell’orrore.

Mentre le moltitudini stavano accalcate, su quelle distese colorate e,

le Nazioni Unite, aveva scaricato il loro armamento di auguri per la pace,

un grido da quei prati, alto s’è levato come il profumo delle grandi serre,

DA OGGI BASTA CON LE GUERRE.

2 comments on “Edizione Straordinaria

  1. davide scrive:

    Grazie per avere condiviso questo alito di speranza con la leggerezza della poesia.

  2. raffaela scrive:

    Ben venga un sogno, sempre più trascinante di mille recriminazioni …

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